Era il 1998 quando la mia vita è cambiata radicalmente. A seguito di un incidente, mi sono trovata in una sedia a rotelle; in quel volo, giù per quella scarpata, non persi solo le gambe, ma parte della mia vita. Sono entrata in un incubo, fatto di disperazione, di dolore, di umiliazioni, che grazie alla vicinanza di persone care mi permette di dire anche adesso sono ancora qua! - Io donna in carriera, sportiva, sempre in movimento, sana, impegnatissima, ho dovuto fare i conti con una realtà sconvolgente.
I primi 3 anni sono stati un inferno: per varie complicazioni, ho trascorso, la maggior parte del mio tempo allettata, tra sofferenze incredibili. Ho subìto vari interventi chirurgici, terapie fisiche e farmacologiche devastanti, ma era la voglia di non voler più vivere che prendeva il sopravvento.
Ed ecco che arriva Brando: un giorno mentre trascorrevo un periodo di riabilitazione vicino a Bologna, leggo di un allevamento di Golden Retriever vicino a Ferrara. Ho sempre amato i cani, ma la mia vita di prima non mi permetteva di possederne uno, ero sempre in giro!! Conoscevo le caratteristiche di questa razza, ma non ne avevo mai visto uno dal vivo.
Mi faccio portare in questo allevamento gestito da 2 persone appassionate di questi cani: venni accolta da 12 Golden che mi leccavano, mi saltavano con dolcezza addosso, volevano giocare: per un attimo mi sono sentita serena!
Poi Meri, la proprietaria, dopo un lungo colloquio, mi dice: - adesso ti faccio vedere i cuccioli… erano 11 tutti bellissimi, già destinati eccetto uno: me lo mise in braccio e lui per tutta risposta mi guardò e mise il muso sotto alla mia ascella e si addormentò. Ero io che avevo scelto lui o lui me?
A causa dell’incidente non avevo la possibilità di tornare nella mia casa: troppe barriere, ero in affitto, i miei genitori troppo lontani, quindi peregrinavo, alternando in casa di amici e in luoghi accessibili alle mie condizioni. Il problema era come potevo proporre oltre a me anche un cucciolo che dentro al mio cuore aveva già fatto breccia?
Ma quando gli amici sono veri, lo sono fino in fondo… dopo una settimana ritorno a Ferrara a prendere Brando, 6 kg. di pelo e dolcezza. Da allora non ci siamo più lasciati: la sua cuccia era sotto la sedia a rotelle (CUCMOBILE..!) viaggi, centri fisioterapici, alberghi ecc. sempre e ovunque con me.
Con lui, dopo tanto mi ritornò il sorriso e non sempre la solita smorfia nelle labbra per il dolore e per il mio stato.
Adesso ha 3 anni e 2 mesi, è gia diventato papà di 7 cuccioli: abito in una grande casa in campagna vicino a Firenze, un bel giardino, un bosco per le sue escursioni e 5 gatti. Vivo con due persone che per me hanno cambiato casa per starmi vicino. E Brando? Dorme con me nella sua branda accanto al mio letto, è la mia ombra, ma non disdegna gli amici che lo portano al fiume, al lago o a correre cosa che io non posso fare. Mi protegge quando lo ritiene opportuno, con dolcezza ma con grande determinazione. La mia casa è sempre piena di gente, amici, familiari, bambini, e lui è di una dolcezza infinita con tutti, ma io sono il suo capo branco e lo fa vedere con fermezza, nel momento in cui lui ritiene di sottolinearlo. Ora non è più solo, abbiamo deciso di tenere sua figlia per fargli compagnia quando andiamo a lavorare (dopo 3 anni e mezzo sono tornata alla mia attività), si chiama Asia ed ha 10 mesi… è bellissima e simpaticissima.
Credo che capirà quanto sia stata importante la presenza di Brando in questa mia dura esperienza di vita: certo la gente che mi stata e mi è tuttora attorno è fondamentale, ma l’intesa che ho con lui è speciale. E’ come mi avesse sempre detto fin dal principio: - io ti do la mia incondizionata dedizione, il mio amore, ma tu non fare scherzi non mi lasciare, non andare via! - Mi piace pensare così, è anche grazie a lui che ho cominciato a convincermi che dovevo vivere anche con questa tragica realtà ed andare avanti.
E chi dice: ma è solo un cane… io sorrido perché non capiscono niente, non sanno cosa può darti “quel cane”. Ma io fortunatamente lo so e ne ho la dimostrazione tutti i giorni: mi basta guardarlo, sentire la sua leccatina quotidiana al mio risveglio e il giorno, grazie a lui, mi sembra migliore.
|