Da circa un anno desidero rinnovare il sito internet, ormai è tutto pronto tranne questa pagina che non decido mai di scrivere.Ora è arrivato il momento. Gaia, la mia capostipite, se ne sta andando, mi sta lasciando ed io desidero, con tutta me stessa, non spezzare quel filo che ci ha unite in vita e per sempre. Scrivere, quando ancora lei è qui con me, ha un valore emotivo profondo. Certo ho un grande dolore che non so come colmare, anche se ci sono altri 14 dolcissimi cani ma è da lei che tutto ha avuto inizio ed è a lei che devo tutto questo. Soprattutto lei è stata il primo cane della mia vita. C’è una canzone di F. Guccini che dice: “Non so che viso avesse, neppure come si chiamava…”; è stato proprio così per me.
Gaia del Sogno Antico.
Quand’ero piccola sapevo che nella mia vita un cane ci sarebbe stato ma, allora, non conoscevo ancora come sarebbe stato e che nome avrebbe avuto. Poi, dopo molti anni, è arrivata lei. Non dimenticherò mai la prima volta che la vidi, una bionda cucciola gallese. Era tutta lì, per Giovanni e per me. Pronta a donare e ricevere, pronta ad apprendere con facilità qualsiasi cosa le si insegnasse. Che begli anni! Mentre scrivo, scorrono i ricordi di tutti questi 15 anni insieme. E sembra ieri che l’ho accarezzata per la prima volta. Fu per lei che iniziammo a frequentare le prime esposizioni canine senza neanche sapere come si toelettasse la coda. Allora, sui ring, si potevano vedere solo pochissimi esemplari di golden retriever. Quanta strada è stata fatta e posso provare solo gioia e nostalgia a sapere, che lei, ha contribuito a scrivere un pezzettino di storia della razza, qui in Italia. Quando aveva 9 mesi, in un raduno di razza ad Ovada, promosso dal Retriever Club Italiano, riuscii a scattarle una foto che poi, per la sua bellezza, fu la foto di copertina del primo libro italiano sul golden retriever, scritto da L. Ginoulhiac. Solo quando compi 10 anni, decisi di preparare tutta la documentazione affinché diventasse campionessa riproduttrice, potevo farlo anni prima ma era come, almeno per me, fissare sulla carta che gli anni stavano passando e che lei stava invecchiando. Forse volevo fermare il tempo. Solo chi vive con un cane, in simbiosi, nell’accezione più positiva, può comprendere cose di un mondo così diverso dal nostro ma così complementare. L’augurio che mi sento di fare a tutti voi che cercate e leggete notizie, in rete, sui golden retriever è quello di condividere davvero la vostra vita anche con un cane.
Con Gaia si è realizzato un sogno che era nell’aria da molto tempo e si chiama il Sogno Antico.